martedì 30 dicembre 2008

Marco Travaglio - I mandarini della Casta

venerdì 26 dicembre 2008

Ora d'aria

Per calcolare lo stato della libertà d’informazione in Italia, c’è un’ottima unità di misura: lo spazio dedicato dalla stampa e dai tg nazionali al processo in corso a Palermo a carico dell’ex capo del Ros e poi del Sismi, generale Mario Mori, e del suo vice, col. Mario Obinu, per favoreggiamento alla mafia a causa della mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995. Una cosina da niente. Nemmeno una riga, una parola sulle udienze che si susseguono da metà luglio. In aula non si vede quasi mai un cronista e non è mai entrata una sola telecamera. Una delle rare eccezioni è Lirio Abbate, il valoroso giornalista dell’Ansa che vive sotto scorta per le minacce mafiose dopo aver scritto “I complici” con Peter Gomez. Mercoledì ha firmato tre lanci d’agenzia sulla lunga deposizione del primo testimone d’accusa: il generale Michele Riccio, anche lui ex del Ros, che accusa Mori e Obinu di avergli impedito di catturare Provenzano 13 anni fa in un casolare di Mezzojuso indicato dal mafioso suo confidente Luigi Ilardo, poi assassinato da Cosa Nostra subito dopo aver accettato di collaborare con la giustizia.

Quella sera e nei giorni seguenti nessun giornale né tg nazionale ha ripreso la notizia. Il Tg1, per esempio, era molto impegnato a intervistare il produttore De Laurentiis sul nuovo film-panettone di Christian De Sica. Un vero peccato, perché Riccio ha raccontato di quando Ilardo incontrò Mori e gli avrebbe detto: “Le stragi non le abbiamo fatte solo noi della mafia, ma anche voi dello Stato”. Mori, anziché domandare spiegazioni o fare obiezioni, girò i tacchi e - sempre secondo Riccio - se ne andò senza dire una parola. Poi Riccio s’è soffermato su uno strano vertice nello studio Taormina: “Il mio difensore Carlo Taormina mi fece incontrare il senatore Dell'Utri, con la scusa di studiare le carte del suo processo. Passò a salutarci l'avvocato Cesare Previti (che poi non partecipò alla riunione, ndr)… Taormina mi chiese di dire, nei processi per mafia a Palermo, che Ilardo non mi aveva mai parlato di Dell'Utri”. Invece gliene aveva parlato eccome. Riccio - riferisce l’Ansa - non seguì l'amorevole consiglio di Taormina e mesi dopo gli revocò il mandato. Previti - ricorda Riccio - era presente da Taormina anche in occasione di un’altra riunione. Una presenza interessante, la sua, anche se “inattiva”, visto che - come ricorda Riccio - Previti conosceva bene Mori e “sovente veniva a trovarlo negli uffici del Ros”.

Di più: “Nel 1994 ho visto Mori che dal proprio ufficio spostava in un'altra stanza il piatto d'argento che gli era stato regalato da Previti, commentando con una battuta: ‘Cambiato il governo, si deve cambiare anche la disposizione del vassoio’…”. Dopo aver ricostruito il mancato blitz di Mezzojuso, Riccio riferisce i nomi che Ilardo gli fece prima di morire: nomi delle persone che gli risultavano legate a Cosa Nostra o agli amici degli amici, sulle quali non potè aggiungere altro perché fu ammazzato prima di mettere a verbale le sue dichiarazioni. E, fra gli altri, cita Dolcino Favi, il procuratore generale reggente di Catanzaro che un anno fa tolse a Luigi De Magistris l’inchiesta “Why Not”, e che in passato era stato in servizio a Siracusa. Favi - riferisce l’Ansa - sarebbe stato “gestito” da un avvocato di Lentini “molto legato a un uomo del boss Santapaola”. Dichiarazioni tutte da verificare, s’intende (il processo serve a questo). Ma piuttosto avvincenti e attuali. Peccato che nessuno le racconti.

Ps. Un mese fa, chi scrive fu condannato a 8 mesi di reclusione in primo grado per aver diffamato Previti riportando sull’Espresso il racconto di Riccio ai pm di Palermo sulla presenza dell’ex deputato nello studio Taormina il giorno della riunione fra l’avvocato, l’ufficiale e Dell’Utri. Il Tg1 diede la notizia con grande risalto. Ora che Riccio, in Tribunale, ha ribadito e arricchito il suo racconto, il Tg1 tace. Viva il servizio pubblico.


Marco Travaglio

martedì 23 dicembre 2008

Repubblica Democratica del Congo: conclusioni e raccomandazioni a seguito della missione di Amnesty International. Crimini di guerra in corso. Indispe


Riporto un bollettino di Amnesty International sulla situazione nella Repubblica "Democratica" del Congo. La situazione è disastrosa, leggete voi stessi:

Tra novembre e l'inizio di dicembre, una delegazione di Amnesty International ha svolto una missione di ricerca nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), visitando la provincia del Nord Kivu e i campi profughi situati lungo il confine con l'Uganda sud-occidentale.

I delegati di Amnesty International hanno svolto ricerche sulle violazioni dei diritti umani verificatesi nel corso del conflitto e hanno avuto colloqui con alti rappresentanti di tutte le parti coinvolte. In particolare, hanno incontrato esponenti di organizzazioni umanitarie, agenzie delle Nazioni Unite, comandanti delle forze di peacekeeping (tra cui il generale della Monuc, Bipin Rawat) e attivisti locali per i diritti umani. Inoltre, hanno incontrato o intervistato vittime e testimoni delle recenti violazioni dei diritti umani, il comandante delle forze armate regolari della provincia del Nord Kivu, generale Mayala, il capo dei ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp), Laurent Nkunda, e comandanti delle milizie locali mayi-mayi.

Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani hanno inviato oggi una lettera aperta al Consiglio di sicurezza chiedendo il rafforzamento dell'embargo Onu sulle armi nell'Rdc. La lettera aperta evidenzia l'assenza di procedure con cui la Monuc possa verificare che le forniture militari provenienti da Sudan, Cina e altri paesi e destinate all'esercito regolare, siano utilizzate esclusivamente da quest'ultimo. Le organizzazioni per i diritti umani, inoltre, hanno sollecitato il Consiglio di sicurezza ad assistere il governo dell'Rdc nel compito di professionalizzare le proprie forze armate, evitare la dispersione delle forniture militari e porre fine all'impunità.

Conclusioni della missione di Amnesty International

Le informazioni di prima mano raccolte dalla missione di Amnesty International indicano che nella provincia del Nord Kivu sono in corso crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani. Esse comprendono:
1. Uccisioni illegali di civili, su scala quotidiana

Il 5 novembre a Kiwanja uomini armati del Cndp hanno ucciso decine di civili, prevalentemente di etnia nande e hutu, come rappresaglia per un precedente attacco portato contro la città da parte delle milizie mayi-mayi. Sempre a Kiwanja, il 28 novembre, sono state assassinate sette persone appartenenti al medesimo nucleo familiare.
2. Violenza sessuale

È un fenomeno diffuso che chiama in causa sia le forze governative che i gruppi armati. Uno specialista che cura le sopravvissute allo stupro ha descritto questa come una pratica "istituzionalizzata" tra le forze armate. Le donne stuprate vengono talvolta minacciate di morte se cercheranno assistenza medica. Sia i mayi-mayi che le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr) sequestrano e violentano donne e bambine. Amnesty International ha riscontrato una dimensione etnica dello stupro (che colpisce, cioè, le donne e le bambine della comunità percepita come "opposta"), mentre in ulteriori casi è stato utilizzato come forma di punizione o di rappresaglia. Il fatto che le forze armate regolari e i comandanti dei gruppi armati quasi non prendano alcuna misura per prevenire e punire gli stupri indica che questo crimine viene condonato e implicitamente incoraggiato.
3. Bambini soldato

C'è stata una ripresa dell'arruolamento o del ri-arruolamento dei bambini da parte dei gruppi armati. Molti di essi hanno cercato di nascondersi per evitare il sequestro e il reclutamento. I bambini costituiscono tra il 50 e il 60 per cento dei rifugiati e degli sfollati.
4. Minacce ai difensori dei diritti umani

Molti attivisti per i diritti umani, giornalisti e operatori sanitari continuano a ricevere minacce da parte delle forze armate. Alcuni di essi sono stati costretti a lasciare il paese o a entrare in clandestinità.
5. Situazione umanitaria

La situazione resta disperata per decine di migliaia di sfollati nelle zone di Masisi, Lubero e Rutshuru, dove a causa della violenza in corso gli aiuti umanitari devono ancora arrivare. Anche nei campi profughi nei pressi di Goma, dove gli aiuti sono arrivati, molte persone vivono nel terrore e la protezione fisica è assai scarsa. Vi sono regolari denunce di stupri, saccheggi e sparatorie, spesso ad opera delle forze governative.

A novembre, gli organismi umanitari avevano stimato che circa il 70 per cento della popolazione del Nord Kivu (su un totale di cinque milioni di persone) risultava sfollato o affluito all'interno di campi profughi. Secondo la Monuc, un abitante su quattro della provincia (circa 1.350.000 persone) è stato registrato come profugo. La situazione dei campi profughi e la fornitura degli aiuti variano in base al controllo esercitato sulla zona dai gruppi armati; alcuni campi sono stati distrutti.
6. Esercito regolare

Le forze armate regolari (Fardc) sono le prime responsabili dell'integrità territoriale e della sicurezza ma continuano a commettere gravi violazioni dei diritti umani, come stupri e saccheggi. La disciplina è completamente assente in alcune zone del Nord Kivu, specialmente intorno a Kanyabayonga, dove i soldati si sono dati a prolungati saccheggi, compiendo stupri e uccisioni. Le Fardc sono un amalgama tra le forze del precedente governo e unità di gruppi armati di opposizione. Sono scarsamente addestrate e lacerate da preesistenti lealtà etniche e politiche. Grandi quantità di armi delle Fardc sono finite nelle mani dei gruppi armati.

Al termine della missione, Amnesty International ha ribadito la necessità urgente di un'efficace protezione della popolazione civile del Nord Kivu. Questa al momento risulta l'eccezione piuttosto che la regola, dato che molte comunità vivono ancora nel terrore o si danno alla fuga, nell'assenza di qualsiasi forma visibile di protezione da parte della Monuc. La Monuc, a sua volta, attende ancora l'arrivo dei 3000 peacekeeper aggiuntivi, disposti dal Consiglio di Sicurezza a novembre. Le Nazioni Unite hanno espresso l'auspicio che questa forza possa stabilizzare la regione mentre si svolgono i negoziati politici. Tuttavia, il mandato e la zona di dispiegamento della forza aggiuntiva rimangono ancora da chiarire.

Raccomandazioni di Amnesty International

Il rafforzamento della Monuc è imperativo e urgente. Ogni giorno di ritardo costa vite umane. Lasciare che migliaia di persone si diano alla fuga senza protezione o che le donne e le ragazze nei campi profughi siano esposte alla violenza sessuale è inaccettabile. La Monuc deve diventare più attiva e visibile, soprattutto lungo le strade principali del Nord Kivu, e mantenere una presenza stabile presso le barriere organizzate dalle Fardc e dai gruppi armati lungo quelle vie di comunicazione. Inoltre, deve svolgere pattugliamento all'interno e all'esterno dei campi profughi, soprattutto di notte, così come in modo più ampio di giorno, quando i profughi lasciano i campi per cercare cibo e legna.

Occorre rinnovare la pressione sulla comunità internazionale, sui governi che hanno influenza regionale, sull'esercito nazionale e sui gruppi armati di opposizione affinché cessi il ciclo delle violazioni dei diritti umani. Questo obiettivo dev'essere centrale negli attuali e futuri sforzi diplomatici per fermare i combattimenti e lo stesso inviato speciale del Segretario generale dell'Onu, Olusegun Obasanjo, dovrà tenerne conto nella sua mediazione.

La mediazione in corso dovrà anche proporre e gettare le fondamenta per una soluzione a lungo termine delle cause del conflitto, che preveda pertanto:

* la fine della presenza dell'Fdlr e di altri gruppi armati stranieri nell'est dell'Rdc;
* la fine della proliferazione delle armi e uno stretto controllo sulle forniture di armi in tutto il territorio;
* una piena riforma dell'esercito, per renderlo capace di proteggere tutte le comunità dell'est del paese in modo neutrale e nel pieno rispetto dei diritti umani. Gli appartenenti alle forze armate sospettati di crimini di guerra o di altre gravi violazioni dei diritti umani dovranno essere immediatamente rimossi da ogni posizione di comando nell'esercito e nelle altre forze di sicurezza;
* la fine dell'impunità e lo sviluppo di meccanismi nazionali di giustizia con lo specifico mandato di indagare e svolgere processi sulle violazioni dei diritti umani commesse nell'Rdc a partire dal 1994.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 15 dicembre 2008

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

martedì 16 dicembre 2008

Il Canada non è una democrazia


Molti credono che il Canada sia un paese democratico, sviluppato e civilizzato. Non è vero. In Canada c'è stato e continua ad esserci, in certo modo, lo sterminio dei Nativi Americani. Bambini uccisi, maltrattati e torturati. Chi sono i colpevoli? Governo, chiese ( cattolica, anglicana, chiesa unita ) e RCMP. Si parla non di semplici uccisioni, ma di un vero e proprio GENOCIDIO RAZZIALE.

Qualcuno di voi leggendo queste parole dirà che sono un folle e un visionario, bene vi invito a guardare questo documentario pieno di testimonianze agghiaccianti per una vicenda raccapricciante:



Oppure clicca qui ( formato WMP ) o clicca qui ( formato RealPlayer )

Descrizione del documentario:

Il documentario “Unrepentant: Kevin Annett and Canada’s Genocide” descrive la storia personale di Kevin Annett quando, nelle veste di reverendo, si è scontrato con la Chiesa Unita per il suo interessamento ai fatti accaduti
nelle scuole residenziali canadesi e il genocidio commesso dai responsabili religiosi di queste scuole, dove centinaia di migliaia di bambini Nativi sono stati rinchiusi, dopo essere stati rapiti alle famiglie, e costretti a parlare solo inglese, a dimenticare la propria cultura e a professare la religione cristiana. Qui hanno subito violenze fisiche e sessuali, elettroshock, sterilizzazioni e, in molti casi, la morte. Il film ha ricevuto numerosi premi, al New York Independent Film and Video Festival nel 2006 e come miglior documentario al Los Angeles Independent Film Festival nel marzo 2007.
Questa versione sottotitolata in italiano è frutto di un lavoro di numerose persone, in primo luogo Kevin Annett, Nativi Americani.it e Stefania Pontone, Cristina Merlo, Vittorio Delle Fratte, White Tara Production.

Visita il sito: www.nativiamericani.it



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lunedì 15 dicembre 2008

sabato 13 dicembre 2008

Appello Fini-Travaglio


Con l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza si è giunti al culmine di un’escalation, iniziata tre lustri fa, che porta dritto e di filato a una dittatura di un solo uomo che farebbe invidia a un generale birmano.

Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson. Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).

Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto? Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi. Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, che è uno dei gangli vitali di ogni moderna liberaldemocrazia. Poi un colossale conflitto di interessi che si espande dal comparto televisivo a quello editoriale, immobiliare, finanziario, assicurativo e arriva fino al calcio. Quindi le leggi “ad personas”, per salvare gli amici dalle inchieste giudiziarie, “ad personam” per salvare se stesso, il “lodo Alfano”, che ledono un altro dei capisaldi della liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Infine una capillare, costante e devastante campagna di delegittimazione della Magistratura non solo per metterle la mordacchia (che è uno degli obbiettivi, ma non l’unico e nemmeno il principale della cosiddetta riforma costituzionale), ma per instaurare un regime a doppio diritto: impunità sostanziale per “lorsignori”, “tolleranza zero”, senza garanzia alcuna, per i reati di strada, che sono quelli commessi dai poveracci.

Presidente del Consiglio, padrone assoluto del Parlamento e di quei fantocci che sono i presidenti delle due Camere, padrone assoluto del centro-destra, se si eccettua, forse, la Lega, padrone di tre quarti del sistema televisivo, con un Capo dello Stato che assomiglia molto a un Re travicello, Silvio Berlusconi è ormai il padrone assoluto del Paese e si sente, ed è, autorizzato a tutto. Recentemente ha avuto la protervia di accusare le reti televisive nazionali, che pur controlla nella stragrande maggioranza (ieri, in presenza del suo inquietante annuncio, si sono occupate soprattutto della neve), di “insultarlo”, di “denigrarlo”, di essere “disfattiste” (bruttissima parola di fascistica memoria), di parlare troppo della crisi economica e quasi quasi di esserne la causa (mentre lui, il genio dell’economia, non si era accorto, nemmeno dopo il crollo dei “subprime” americani, dell’enorme bolla speculativa in circolazione).

Poi, non contento, ha intimidito i direttori della Stampa e del Corriere (il quale ultimo peraltro se lo merita perché ha quasi sempre avvallato, con troppi silenzi e qualche adesione, tutte le illegalità del berlusconismo) affermando che devono “cambiare mestiere”.

Questa escalation berlusconiana ci spiega la genesi del fascismo. Che si affermò non in forza dei fascisti ma per l’opportunismo, la viltà, la complicità (o semplicemente per non aver capito quanto stava succedendo) di tutti coloro che, senza essere fascisti, si adeguarono.

Ma sarebbe ingeneroso paragonare il berlusconismo al fascismo. Ingeneroso per il fascismo. Che aveva perlomeno in testa un’idea, per quanto tragica, di Stato e di Nazione. Mentre nella testa di Berlusconi c’è solo il suo comico e tragico superego, frammisto ai suoi loschi interessi di bottega.

Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. A questo punto, perché mai un cittadino comune dovrebbe rispettarla, anziché mettersi “alla pari” col Presidente del Consiglio? “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”.

Massimo Fini
Marco Travaglio

Ps: Devo fare una precisazione. La Costituzione non è emandabile in ogni sua parte. La costituzione ha alcuni principi che non possono essere modificati o cancellati. Abbiamo, fortunatamente, un organo chiamato Corte Costituzionale, quarto potere dello stato, che è incaricata di difende la nostra principale fonte del diritto.

venerdì 12 dicembre 2008

11 Settembre, fatevi anche voi un'idea.


Scrivo questo articolo su un tema su cui si è parlato e su cui si parlerà sempre. In questo articolo vorrei partire da un documentario ( chiamiamolo pro-cospirazionistico ), a mio parere, ben curato di ArcorisTV. Il video è questo sotto riportato, in formato windows media player:

http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=4838&ext=_big.wmv


Oppure questo però in formato RealPlayer:

http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=4838&ext=_big.ram

Per dare spazio anche a chi pensa che non ci sia nessuna cospirazione, dando a voi la possibilità di criticare l'uno e l'altro riporto questo video:



E riporto anche questo sito, il quale vuole smontare alcune tesi e teorie cospirazionistiche:

http://undicisettembre.blogspot.com/

Ed infine un'altro video di risposta al giornalista antibufala Paolo Attivissimo ( anti-cospirazionistico ) co-autore anche di un libro ( 11/9 la cospirazione impossibile ) sull'undici Settembre:



Ma se è vero che la verità è sempre nel mezzo, in questo caso non basterebbe per scandalizzarsi?!

Consiglio inoltre di guardare il film-documentario del giornalista Michael Moore intitolato Fahrenheit 9/11 del 2004. ( Qui potete leggere di cosa si tratta: clicca qui )

Ora credo di avervi dato abbastanza materiale su cui riflettere e su cui tirare le vostre conclusioni. Io l'ho fatto.

Buono studio.

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giovedì 11 dicembre 2008

Una speranza dal Mali



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venerdì 5 dicembre 2008

Grillo non è onnipotente


Ora vi racconto una piccola storia. Io sono iscritto alla mailing list del meetup della mia zona. Un giorno iniziano a piovere email su una fantomatica pallina che rimpiazzerebbe l'uso dei detersivi. Questa pallina viene chiamata Biowashball. Subito mi sono detto, cavolo se funziona è interessante in quanto sono molto sensibile alla questione ambiente. Inizio ad informarmi prima sul sito del distributore poi youtube ecc... . Nell'euforia generale tutti sembravano dire che funzionasse. Io non sono un chimico ma quando ho letto le spiegazioni date sul sito ufficiale qualcosa mi puzzava.

Infatti questa cosa non puzzava soltanto a me ma anche altri sollevano la questione se funzionasse davvero o quello che si otteneva era soltanto il risultato dell'acqua. Ad un certo punto leggo la frase in una mail con scritto: "Se lo ha detto Grillo funziona perforza".
In un istante mi sono ricordato le parole di Daniele Luttazzi il quale disse di aver smesso di pubblicare periodicamente articoli sul suo blog perchè non voleva creare un branco di pecore come altri suoi colleghi faceva. Chi segue Luttazzi sa che è una mente con una cultura impressionante ed infatti devo dire che la sua "intuizione" si è avverata.

Il boom della biowashball è iniziata ad impazzare in internet con la normale conseguenza che qualcuno Competente in materia ha iniziato a studiarla. Il risultato di questi studi conferma la mia prima intuizione. La spiegazione scientifica è del tutto inesiste o meglio inventata. Il risultato è che questa biowashball funziona come se si lavasse soltanto con acqua. ( Clicca qui per vedere l'analisi )

Quando poi ha Grillo è stato fatto notare che la cosa non funzionava lui si è difeso dicendo che lui, la sua famiglia e i suoi amici la usano da tempo e che quest'ultima funziona. Uno si sarebbe aspettato una risposta scientifica per sostenere la sua tesi ed invece risponde in questo modo superficiale sintomo che non ha approfondito scientificamente la cosa?! Per Grillo sarebbe bastato dire semplicemente scusate ho sbagliato e non ci sarebbe stato nulla di male in quanto nessuno è infallibile. ( Ovviamente tranne il papa che si è dichiarato tramite enciclica infallibile, clicca qui )

Ora voglio trarre una considerazione. Dicendo questo non voglio sminuire assolutamente il movimento o le battaglie che ha fatto Grillo e che io supporto in prima persona ma quello che sono qui a criticare è che ogni persona non far venir meno il suo senso critico di fronte a quello che gli viene detto, perchè anche se in buona fede tutti possono sbagliare. Nessuno è la voce della verità.
Poi ricordate il bello di internet è la massiccia fonte di informazioni, non fermatevi mai alla prima.


P.s.: Ringrazio Alessandro B. per il suo parere scientifico che ha confermato la non vericidità scientifica della descrizione.

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mercoledì 3 dicembre 2008

Chiesa cattolica: barbara, assassina e pedofila



Apprendo oggi con grande rammarico ma non certo con stupore che il Vaticano si è schierato contro la proposta della Francia di depenalizzare, tramite l'ONU, l'omosessualità nel mondo.
Ovviamente sono sicuro che oltre l'Italia nessun altro paese democratico darà ascolto a quelle parole.

Questa proposta parte da una situazione a livello mondiale davvero incredibile. In paesi come Benin, Angola, Botswana, Iran e Burindi i gay vengono uccisi per legge dopo essersi presi circa 70 frustrate. In Sudan, Mauritania e Nigeria vengono lapidati. In Camerun e Uganda la condanna di un gay è all’ergastolo. In Kenya, Lesotho, Malawi e Zimbabwe l’ergastolo è riservato soltanto ai gay maschi e solo quando è stata accertata la consumazione dell´atto. In Cina l'omosessualità è vista come anormale ed inaccettabile.

E questi ecclesiasti sarebbero i profeti della parola di Dio? Questi vogliono diffondere l'amore? MI VERGOGNO PER CHI CREDE ANCORA A QUESTO ORDINE.

Ora vorrei spendere altre due parole su questo ordine. Per chi di voi non lo sa esiste un documentario dove si parla della pedofilia all'interno della chiesa cattolica, OVVIAMENTE CENSURATO IN ITALIA.
Questo documentario, di cui ve ne avevo parlato qui, portava alla luce come l'attuale Papa Ratzinger chiamò l'attenzione dei prelati a tecniche di insabbiamento, quando qualcuno scopriva un ecclesiasta pedofilo.

Bene oggi con mia grande FELICITA' e speranza nella giustizia scopro che Papà Ratzinger è stato accusato da una corte americana di nascondere queste atrocità barbariche piuttosto di portarle alla luce mettendo in condizione le famiglie di poter proteggere i loro cari. E' la prima volta che al Vaticano non viene concessa l'immunità negli USA. Forse è vento di cambiamento? Bè per ora c'è solo l'accusa che prossimamente vedremo come si risolverà. Incrociamo le dita!

Intanto un piccolo sunto degli ultimi avvenimenti pedofili da parte del clero:

2 frati di Torino indagati per abusi su minori;
salesiano di Udine denunciato per abusi su minore;
3 vescovi lombardi accusati di coprire a Como sacerdote pederasta;
Sacerdote molestatore lascia parrocchia a Firenze
3 preti pedofili a Fiumicino;
Firenze, Don Cantini, stupratore di minorenni “il caso non è chiuso“.
Amen.




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martedì 2 dicembre 2008

Rispetto dei patti sull'inquinamento


Come molti di voi saprà il governo Berlusconi non vuole rispettare i tetti sull'inquinamento. L'Italia come sempre si ritrova ad essere il fanalino di coda di tutto quello che può essere virtuoso. Sono talmente lungimiranti i nostri politici che oltre a non limitare l'inquinamento non favoriscono il rinnovabile, parlando ancora di VECCHI STRUMENTI QUALI IL NUCLEARE. La nostra nazione potrebbe sfruttare l'energia fotovoltaica, l'energia idroelettrica, l'energia marina, l'energia eolica. E di cosa parliamo? Nucleare. La stristezza mi assale.

Greenpeace sta portando avanti in questi giorni una campagna a favore delle sanzioni da imporre ai marchi automobilistici uccidi ambiente quali Mercedes, BMW e Volkswagen. Questi marchi hanno il più alto tasso di emissione di CO2.

Interessante notare come il nostro ministro dell'"ambiente", sfavorevole alle sanzioni, Stefania Prestigiacomo l'altro giorno mentre gli attivisti di Greenpeace giravano lo spot sotto riportato lei si avvicinò proprio con un'auto Mercedes.
Perchè stupirsi, voi vi chiederete, conosciamo tutti il fatto che quella carica da ministro dell'ambiente non è assunta per una sua particolare devozione all'ambiente oppure per una sua conoscenza approfondita della materia.
Tutt'altro la sua carica rientra in una semplice divisione delle poltrone.
DA SOTTOLINEARE POI COME LA PRESTIGIACOMO era titolare da un'azienda, cito da wikipedia, la quale azienda
Sarplast dell’attuale ministro dell’ambiente fallì nel 1997 a causa di una serie di incidenti e malattie dei dipendenti e nel 2000 finì sotto inchiesta da parte della Procura di Siracusa con un fascicolo che parla di lesioni colpose. 3 operai hanno avuto figli con malformazioni congenite, altri operai non fumatori si son ritrovati dopo 10 anni polvere nei polmoni, un dipendente morì cadendo da un traliccio, pochi mesi prima un altro dipendente rimase gravemente ferito. Un’irruzione della Polizia nelle aziende dei Prestigiacomo rilevò una serie di violazioni.

La procura di Siracusa indaga sul fallimento della Sarplast poiché sono venuti a galla ammanchi di diverse decine di miliardi di vecchie lire sottratte alle casse della società madre e di quelle controllate, attraverso numerose operazioni illecite. Alle grane che riguardano salute e la sicurezza dei dipendenti delle aziende dei Prestigiacomo, si aggiunge la grana del crack Sarplast e le pendenze col fisco per 6 miliardi di vecchie lire accumulate in un triennio.


Spero ogni giorno di aprire gli occhi a chi vota PDL, ma so che ogni speranza è vana, perchè fidarsi di chi riporta fatti e fonti invece di fidarsi di chi parla a vanvera, senza nessun fondo di verità in televisione? Ovvio che ci si fida della televisione.

Ecco il video-spot di Greenpeace:



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lunedì 1 dicembre 2008

giovedì 27 novembre 2008

Le risorse della nostra politica, sempre e solo corruzione e clientelismo

Non aggiungo altro perchè il video credo sia ben fatto ed è molto chiaro. Buona visione

mercoledì 26 novembre 2008

La Magistratura chiede aiuto ai caschi blu


Ora d'aria
l'Unità, 24 novembre 2008

Ha fatto scalpore l’appello dell’Associazione magistrati al relatore speciale per i Diritti umani dell’Onu, Leandro Despouy, perché prenda posizione sui continui attacchi del governo italiano (ma non solo) alle toghe inquirenti e giudicanti. Le meglio firme del bigoncio, da Mattia Feltri sulla Stampa a Pigi Battista sul Corriere, hanno ironizzato sull’iniziativa. Per Feltri jr. la storia della “Toga Rossa” che invoca “i Caschi Blu” sarebbe “umoristica” e inedita, “gente come la Paciotti e Bruti Liberati mai si sarebbe sognata l’appello all’Onu”. Per Cerchiobattista, l’Anm soffrirebbe addirittura di “smania contagiosa del gesto eclatante”, “zelo allarmistico”, “lancinante nostalgia per un’epoca che si è chiusa”. E l’“appello sconclusionato” sarebbe una “sfida al buon senso” col “singolare coinvolgimento dell’Onu nelle vicende politiche italiane”, “ultimo residuo di una guerra tra politica e magistratura”, “rituale stanco della retorica reducistica” di una magistratura che pretende di “recitare la parte del contropotere militante nei confronti della politica”, “riluttante a rientrare nei ranghi” dopo aver “posto la pietra tombale sulla Prima Repubblica condizionando pesantemente la Seconda”.

Evidentemente questo Battista è appena atterrato da Marte, dunque non può sapere che le indagini sulla Prima Repubblica e su molti esponenti della Seconda dipendono dal fatto che molti politici italiani rubano e in Italia, come nel resto del mondo, la magistratura ha il compito di acchiappare i ladri. Solo che, nel resto del mondo, i governi si guardano bene dal prendersela con i magistrati: di solito se la prendono con i ladri. Ma sono tutti paesi che non hanno la fortuna di vantare giornalisti come Feltri e Battista, specializzati nel commentare cose che non conoscono.

Nella fattispecie, Battista e Feltri jr. non sanno che il relatore speciale Despouy ha l’incarico di vigilare per conto dell’Onu sull’“indipendenza di magistratura e avvocatura” nei paesi membri. E’ il referente istituzionale dei rappresentanti di magistrati e avvocati. Nel 2002 il suo predecessore malese Dato Param Cumanaraswamy fu inviato per ben due volte in Italia dall’Onu senza che nessuno lo chiamasse, per verificare de visu i continui attacchi del governo Berlusconi II alla magistratura. Parlò con tutti i soggetti interessati, compresa l’Anm (al cui vertice sedeva Bruti Liberati…). Poi, il 3 aprile 2002, stilò la sua relazione finale in cui censurava l’assedio di governo e maggioranza del centrodestra alle toghe, ma anche “il conflitto d’interessi” degli avvocati parlamentari che possono “avvantaggiare i loro clienti”. Soprattutto uno, il solito. E concludeva: “Vi sono motivi ragionevoli perché giudici e pm sentano minacciata la loro indipendenza” anche a causa degli “attacchi del governo… Gli importanti politici sotto processo a Milano dovrebbero rispettare il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale e non dovrebbero ritardare i processi. Le decisioni dei Tribunali devono essere rispettate da tutti”.

Al giurista malese bastarono pochi giorni in Italia per inquadrare la drammatica lesione della divisione dei poteri, principio cardine dello Stato liberale di diritto. Feltri e Battista, rispettivamente ex redattore del Foglio di Berlusconi ed ex vicedirettore di Panorama di Berlusconi, in Italia vivono e scrivono da sempre. Eppure (o forse proprio per questo) non han mai notato nulla di strano negli attacchi politici al potere giudiziario. Ciò che si vede a occhio nudo dalla Malesia, da casa Berlusconi si nota un po’ meno.

martedì 25 novembre 2008

La coerenza di Silvio


Davvero interessante questo articolo comparso su Vanity Fair anche se la fonte non è delle più autoritarie dal punto di vista politico. L'articolo però in poche righe chiarifica bene la posizione del nostro presidente del consiglio (scritto appositamente minuscolo):

Vanity Fair, 20 novembre 2008

Una della meravigliose qualità di Silvio Berlusconi è che non avendo opinioni, le ha tutte. E’ contemporaneamente filo americano e filo russo, sta con l’Europa, ma sta anche con i celti orobici della Lega che sono contro. E’ amico contemporaneamente dei cinesi e del Dalai Lama. Ai vertici internazionali difende i diritti umani. Ma se li scorda quando atterra a Tripoli per finanziare con 5 miliardi di euro la dittatura del suo amico Gheddafi. E’ per “il ritorno all’etica nella finanza”. Ma ha preteso la depenalizzazione del falso in bilancio per scampare a un po’ di processi.

Quando sta alla Casa Bianca è capace di travolgere il palchetto pur di baciare George W. Bush che resta immobile a guardarlo allarmato. Quando è nel gelido Cremlino si scalda con il colbacco e con gli abbracci a Putin e Medvedev, amici suoi, critica lo scudo spaziale americano, “una provocazione”, difende i carri russi in Georgia, sostiene che la tragedia cecena sia un’invenzione. Di fianco al leader turco Erdogan dice che l’Europa non sarà completa fino all’ingresso della Turchia, e lui si batterà per il popolo turco. Ma quando va all’Eliseo, dove abita il marito di Carla Bruni che i turchi in Europa non vuol farli neanche avvicinare, lui dice che niente lo divide dal suo amico Sarkozy.

Un volta l’ingegner Carlo De Benedetti, di ritorno da Londra dove aveva incontrato il primo ministro Tony Blair, raccontava lo stupore del leader britannico per il perenne sorriso di Silvio ai tavoli delle consultazioni: “E’ sempre d’accordo su tutto. Non chiede mai nulla”. Ma a pensarci bene: perché non dovrebbe sorridere, visto che gli stiamo dando (e si sta prendendo) tutto?

sabato 22 novembre 2008

Obama, un politico certemente NON all'italiana...


Riporto prima un video dove Travaglio illustra ad AnnoZero la differenza tra la politica e gli uomini voluti dal neo eletto 44esimo Presidente degli Stati Uniti d'America e la nostra politica. Questo video è alquanto interessante per chi, non studiando la politica, a volte ha difficoltà a potersi confrontare con cosa succede nelle democrazie del mondo. Questo video parla del questionario che Obama ha presentato ai propri candidati ad assumere funzioni pubbliche. La lista completa delle domande l'ha trovate qui: clicca qui.

Un'altro "divertente" video è quello riportato immediatamente sotto dove, si vede il comportamento di Obama durante, come ricorderete, il discorso tenuto nel Congresso degli USA da parte di Berlusconi.






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venerdì 21 novembre 2008

Emergency, una delle tante sue iniziative


Riporto una mail arrivatami da Emergency, dove viene raccontata una delle tante storie della loro azione di aiuto no-profit e di volontariato, in una delle tante parti di quella povera martoriata terra chiamata Africa:

"La nostra idea di pace" in questi giorni e' anche nelle corsie del
Centro Salam.

Una babele di lingue, etnie, storie, un vociare di bambini che corrono
per i corridoi facendo impazzire tutti. Eritrei, etiopi, sudanesi,
centrafricani e, tra poco, sierraleonesi e ruandesi.

Il Centro Salam e' ormai in grado di effettuare quattro interventi
quotidiani e l'ospedale e' in un fermento indescrivibile.

Vado a trovare Fanne', la bimba centrafricana che avevo accompagnato
all'aeroporto lo scorso settembre; e' appena stata operata. Sta bene
ma si muove ancora con difficolta', ostacolata dai drenaggi e dalla
ferita fresca dell'operazione. Viene da un piccolo villaggio alla
periferia di Bangui, parla soltanto Sango (la lingua del Centrafrica),
ma il suo sorriso le e' sufficiente a farsi capire. La sua malattia e'
stata scoperta per caso da un medico locale e per caso ha potuto
imboccare la via del Salam. Il Centrafrica a una bambina malata come
Fanne' non avrebbe potuto offrire alcuna possibilita' di cura.

La saluto in sango: "Baramo'!". E' felice di sentire una parola a lei
familiare e risponde in un arabo stentato: "Tamam" (tutto bene).

E' il gioco di tutti i giorni, poi il nostro dialogo verbale si ferma
qui per lasciare spazio ai gesti. Mi prende per mano e mi accompagna a
fare una passeggiata per il corridoio della corsia. Saluta quelli che
incontra stringendo la mano e ringraziandoli, quasi a volermi
dimostrare che conosce tutti in ospedale. Con gli altri bambini
ricoverati comunica a sorrisi, le basta.

Chissa' che cosa le passa per la mente, chissa' come appare questo
posto a lei che proviene dal centro dell'Africa, da uno dei paesi piu'
poveri del mondo dove esistono due cardiologi per quattro milioni di
abitanti e nemmeno un ecografo.

La sua e' una delle mille storie di questo ospedale e ha una sola cosa
in comune con tutte le altre: per Fanne' questa e' l'unica
opportunita' di vita contro un destino segnato.

"La nostra idea di pace" e' tutta qui: in questo pezzo d'Africa in via
di guarigione.

Per informazioni sul Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan:
http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=030&P=019&ln=It

Per sostenere le attivita' di Emergency:
http://www.emergency.it/menu.php?A=004&SA=021&ln=It


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mercoledì 19 novembre 2008

Vai in vacanza e vivi come un boss della mafia


Riporto un interessante articolo comparso su The Guardian, giornale inglese:

Al culmine del proprio potere, il famigerato boss della mafia siciliana Totò Riina aveva l’abitudine di festeggiare un assassinio offrendo un banchetto nella sua casa colonica vicino Corleone. I criminali più potenti dell’isola avrebbero bevuto champagne e ammucchiato bistecche sopra la griglia all’aperto. In un’occasione, agli inizi degli anni 80, Riina invitò alcuni dei suoi nemici a cena e li strangolò mentre, sazi dell’abbuffata, rimanevano seduti a tavola.

Ora anche i turisti possono mangiare al tavolo di Riina e immaginarlo mentre dà l’ordine di assassinare qualcuno. La casa colonica in pietra con alcuni acri di terreno circostante, a Gorgo del Drago, è ora aperta come hotel-ristorante. Il progetto sarà gestito dai volontari del gruppo Pio La Torre (nome dato in onore del politico che ha redatto la legge per confiscare i patrimoni della mafia).

Il turismo mafioso potrebbe diventare in Sicilia un’attività molto redditizia. Ad aprile del 2006 - solo alcuni giorni dopo l’arresto del boss mafioso Bernardo Provenzano, avvenuto in un’angusta baracca di pastori vicino Corleone, dopo 43 anni di latitanza - giravano delle voci secondo cui si pensava di convertire l’ultimo rifugio di Provenzano in un hotel. “I turisti potrebbero fare l’esperienza di vivere come ha vissuto lui ”dice uno degli uomini della zona e continua suggerendo che “potrebbero mantenere le stanze come Provenzano le ha trovate“ e nel ristorante si potrebbero fare dei menù imitando i famosi messaggi in codice battuti a macchina del boss. L’idea è pittoresca e nonostante la vista che si gode dalla cascina di Provenzano sia spettacolare, i turisti alla ricerca di una certa autenticità dovrebbero vivere in un oscuramento totale, come ha fatto lui.

Fin da quando la legge che consente allo stato di sequestrare i patrimoni dei mafiosi condannati è entrata in vigore nel 1982, prendere una decisione su cosa fare delle proprietà confiscate ha creato un sacco di grattacapi agli enti locali. Non si possono vendere, per paura che ricadano nelle mani dei vecchi proprietari. Sulle rive di Mongerbino e Aspradi, le lussureggianti ville appartenenti ad alcuni mafiosi condannati rimangono deserte e in rovina. Segni di vandalismo rivelano la determinazione delle famiglie: se non potranno godersi la loro casa al mare, nessun’altro potrà.

La casa di famiglia di Provenzano a Corleone è diventata un ostello per gruppi di giovani attivisti che lavorano nei vecchi vigneti un tempo appartenuti alla mafia, dimostrando così la loro solidarietà con i giovani attivisti locali che la combattono. Ma la scorsa estate le viti sono state danneggiate da una mano esperta, così da poter impedire il raccolto dell’anno successivo. Malgrado ciò, l’agriturismo ideologico potrebbe essere redditizio, ma in questo baluardo mafioso c’è ancora chi fa della resistenza locale.


Traduzione italiadallestero.info .

lunedì 17 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

Ulteriore duro colpo alla libertà di informazione


Riporto un'articolo alquanto esaustivo riguardo la nuova ri-proposta di legge che in pratica vuole trasformare i blog in un prodotto editoriale, limitando uno dei mezzi di informazione più democratico e diretto che mai nella storia sia stato creato. Questo blog potrebbe facilmente chiudere, non una grande perdita certamente, ma altri invece lo sarebbero davvero.

Riporto l'articolo:
Roma - Era ottobre 2007. Il consiglio dei ministri approvava il cosiddetto "DdL Levi-Prodi", disegno di legge che prevedeva per tutti i blog l'obbligo di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione e la conseguente estensione sulle loro teste dei reati a mezzo stampa.

La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po' le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.

Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).


Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un'occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:

Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

Qualsiasi blog rientra in questa definizione.

Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.

All'apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall'obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.

Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.

Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.

Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).

Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).

Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.

Rockerduck: "Se non cancelli l'articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa."
Paperino: "Ma il mio blog non è una testata!"
Rockerduck: "Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un'impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l'articolo ti denuncio pure per stampa clandestina."
Paperino: "Ok. Sob."

Provate a sostituire "Rockerduck" con "picciotto" e "Paperino" con "cittadino" e il gioco è fatto.

Luca Spinelli
Fonte: punto-informatico.it

PS: combatto insieme alla campagna FreeBlog iniziata da BeppeGrillo e tutti i freeblogger italiani.

lunedì 10 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

Berlusconi e la sua capacità diplomatica


Ogni volta stento a credere a quello che leggo. Berlusconi non perde mai occasione per trovare un modo di mettere noi e lui in ridicolo difronte al mondo.
L'ultima affermazione incriminata è stata quella sul neoeletto Presidente degli Stati Uniti. Qualcuno la troverà, forse, divertente ma non certamente io. E' una battuta infelice nonchè con un retrogusto di razzismo.

Riporto la traduzione dell'articolo comparso sul giornale inglese The Telegraph ( Clicca qui per versione inglese ).

Giovedì il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha offerto un esagerato ma bizzarro tributo al nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, descrivendolo come “giovane, bello e anche abbronzato”.

Berlusconi, un ex cantante da crociera che non va mai in giro senza la sua abbronzatura, è famoso per le sue battute talvolta inappropriate.

In un intervento durante una visita di stato in Russia, ha detto di voler tentare di migliorare i rapporti tra il presidente russo Dmitry Medvedev e il nuovo leader americano.

“Non vedo problemi per Medvedev nello stabilire buoni rapporti con Obama, che è anche bello, giovane e abbronzato”, ha detto.

L’osservazione del settantaduenne magnate dei media ha suscitato rabbia e derisione nel suo paese e La Repubblica, uno dei più grandi giornali italiani, ha commentato: “Giusto in tempo, ecco la prima gaffe sensazionale”.

Un parlamentare dell’opposizione, Dario Franceschini, ha chiesto al Presidente del Consiglio di scusarsi con il neo-presidente Obama.

“Si dimentica che le sue parole trasmettono all’estero l’immagine del nostro paese. Dire che il presidente degli Stati Uniti è giovane, bello e abbronzato suona, alle orecchie del mondo intero, come un insulto carico di pericolosa ambiguità”. Berlusconi ha accusato i suoi detrattori di essere degli “imbecilli” e di non avere senso dell’umorismo.

L’affarista miliardario è tanto conosciuto per le sue gaffes quanto per la sua abbronzatura permanente, il trapianto di capelli e la chirurgia plastica.

Durante il suo primo incontro con il primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen, nel 2002, si è complimentato con lui usando le seguenti parole: “Rasmussen non è solo un ottimo collega, ma anche il Primo Ministro più bello d’Europa”.

Ed ha aggiunto: “Ha così un bell’aspetto che sto addirittura pensando di presentarlo a mia moglie”.

Nel 2005 ha fatto scoppiare un piccolo incidente diplomatico insinuando di aver fatto la corte alla Presidente finlandese Tarja Halonen per assicurarsi il suo appoggio affinchè l’Italia ospitasse l’European Food Safety Authority.

“Ho dovuto usare tutte le mie strategie da playboy, anche se era da tempo che non le sfoderavo”, ha detto, costringendo Helsinki a chiamare in causa l’ambasciatore italiano per ottenere spiegazioni.

Come sempre, grazie grazie grazie a voi che lo avete scelto.

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mercoledì 5 novembre 2008

L'uomo più potente al mondo è nero, un sogno


Se lo avremmo chiesto sessanta anni fa, chiunque ci avrebbe risposto che era impossibile. Impossibile che un uomo di colore potesse diventare Presidente degli Stati Uniti d'America, quando allora un nero non poteva ambire ai sedili anteriori di un mezzo pubblico. Oggi quello che per molti era un sogno, un utopia, si è avverato.

Sono molto felice di questa vittoria perchè tralasciando l'aspetto politico, la vittoria di Barak Obama è un buon segno di civiltà, euguaglianza e soprattutto di lotta al razzismo.

Tutto quello a cui stiamo assistendo oggi è l'apice di un processo molto lungo di lotta sociale da parte di molti, un cambiamento, iniziato almeno sessanta anni fa. La storia ci insegna che gli uomini che hanno combattuto o che combattono per un'ideale giusto non muoiono MAI invano, un esempio, Martin Luther King.

Martin Luther King fece un discorso che passò alla storia, che oggi mi sento di ricordare e diceva più o meno così:

« I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal" »

Italiano:
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
Oggi non possiamo certamente dire di essere arrivati alla totale mancanza di discriminazione, ma un ulteriore passo in avanti lo abbiamo fatto.

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martedì 4 novembre 2008

Riscriviamo il futuro insieme: Save the children


Riporto una mail di Save the Children:

Cara Amica/ Caro Amico,

ad oggi la nostra campagna SMS per Riscriviamo il futuro ha raccolto più di 345.000 Euro. Questo significa che possiamo garantire l’istruzione a centinaia di bambini che oggi non vanno a scuola. Pensa che con circa 10.000 euro è possibile costruire un’aula scolastica in Sud Sudan, fornita di banchi, sedie e materiale didattico.

Fino ad ora, solo per fare un esempio, potremmo realizzare ben 34 classi!

Ma restano moltissimi i minori senza la possibilità di avere un’educazione. Aiutaci a raggiungere la quota di 500.000 Euro.
Manda subito un sms al 48545 e chiedi ai tuoi amici e familiari di fare altrettanto.

Riscriviamo il futuro di tanti bambini a partire da adesso.
Grazie infinite,

firma Valerio Neri
Direttore Generale
Save the Children Italia Onlus

sabato 1 novembre 2008

Greenpeace e “Energy [R]evolution 2008"



Riporto la lettera arrivatami da Greenpeace:

Cari amici,

possiamo cambiare il nostro modo di produrre e consumare energia. La prossima settimana verrà eletto il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Con un aiuto ‘storico’, abbiamo realizzato un video con le parole che vorremmo venissero presto pronunciate: “Energy Revolution”! Guarda il video qui accanto: è in inglese ma presto sarà disponibile la versione on i sottotitoli in italiano.

Il lancio internazionale del rapporto “Energy [R]evolution 2008" segue la conclusione del tour contro il carbone dell'Arctic Sunrise in Italia. La vera alternativa ai combustibili fossili, infatti, è puntare su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. In questa fase di crisi economica, la necessità di sostenere in tutto il mondo una “rivoluzione energetica” pulita è più urgente che mai. Per questo vogliamo informare e coinvolgere quanto più possibile, utilizzando anche il web e il mailing, dato lo scarso interesse dimostrato dai media tradizionali a riguardo.


A questo proposito, per quanti di voi abbiano letto il “Corriere della Sera” del 27.10.08, con il resoconto della nostra azione di Genova, ci teniamo a precisare che l’onorevole Ermete Realacci ha scritto a Paolo Mieli per contestare il titolo della sua intervista: “Caro Direttore, il ‘Corriere’ pubblica oggi una legittima e corretta sintesi di una lunga conversazione avuta ieri con Giovanna Cavallari. Viene, però, virgolettato il titolo ‘Ecoguerrieri senza visione del futuro’ che non corrisponde assolutamente né alle cose da me dette né a ciò che penso delle attività di Greenpeace. Cordialmente, Ermete Realacci”.

Secondo lo scenario “Energy [R]evolution” è possibile fermare la crescita delle emissioni di gas serra al 2015, se si investirà subito in rinnovabili ed efficienza energetica. Affrontare il cambiamento climatico attraverso una "rivoluzione energetica" pulita permetterebbe di risparmiare circa 14mila miliardi di euro nella spesa in combustibili fossili, oltre a sostenere l'occupazione. Greenpeace stima che i costi addizionali per l'utilizzo del carbone nel mondo – da oggi fino al 2030 – saranno pari a 15.900 miliardi di dollari, più di quanto necessario per avviare una rivoluzione energetica pulita.


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Dario Fo si pronuncia sulla scuola


Riporto questa intervista fatta da Beppe Grillo a Dario Fo, premio nobel per la letteratura nel 1997.
Analizzato l'uomo, la sua autorità, possiamo dire che Dario Fo non è certamente una persona priva di conoscenza. Tutt'altro. Buona visione.



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venerdì 31 ottobre 2008

Analisi approfondita della legge Gelmini, c'è chi la ama e chi la odia. Scendiamo nel dettaglio...


La riforma Gelmini la ritroviamo all'interno della Legge 133/2008 e nel DECRETO-LEGGE 1 settembre 2008 , n. 137 . Ora faremo un'analisi dei punti salienti. Ebbene si, l'ho letta! Strano che ogni tanto parla qualcuno che sa di quello che parta non credete? E' molto strano.

La cosa più grave che incontro è la riforma riguardante le università pubbliche, le quali tendenzialmente potranno scomparire così da limitare l'accesso alla formazione come avviene attualmente in america, gravissimo.
Da qui in avanti le università potranno scegliere se diventare private. MALE.
Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

...
le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato ...
Riduzione personale ATA:
Art. 64 comma 2:
... nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/2008 ...
Ulteriori tagli all'istruzione, MALISSIMO. Invece di aumentare i fondi alla ricerca così da ridare uno slancio a questa vecchia nazione priva di ricerca, si continua a tagliare sull'investimento del domani. Questo con un'ulteriore incentivo alla fuga all'estero dei cervelli. Riporto:
... Fermo restando il disposto di cui all'articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall'attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012. ...
Per quanto riguarda invece gli altri punti non riguardanti la questione economica leggiamo il decreto-legge n. 137 il quale appunto non è ancora legge ( raggiungibile cliccando qui ) :

1) Assegnazione voto comportamentale nelle scuole, Art. 2. comma 1, con limite minimo di ammissione alla classe successiva posto a 6. Credo che questo punto sia assai giusto.
... gli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento ...
2) Votazione espressa in decimi nella scuola primaria Art. 2. comma 2 :

... 2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e'espressa in decimi. ...

3) Insegnante unico nella scuola primaria art. 4 . Molto male per moltissime ragioni come l'importanza della pluralità di informazione, le maggiori competenze che si possono avere da una specializzazione. Da notare anche la possibilità di incontrare un'insegnante scadente il che nel caso del maestro unico porterebbe ad un deficet totale dell'alunno in OGNI MATERIA. Folle modifica:
... le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante ...
4) Riduzione a 24 ore senza nessuna spiegazione reale riguardante le classi a tempo prolungato:
... e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali ...

4) Adozione libri di testo per 5 anni Art. 5.. Ottimo, questa devo dire che è una buona modifica:
... i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si siaimpegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio ...
Dopo questo approfondimento che mi ha preso parecchie ore di lavoro, spero di esservi stato utile per comprendere davvero a cosa si vada incontro.

Il mio giudizio è PESSIMO. Davvero deleteria come "riforma", ma certamente non mi aspettavo di meglio. Quindi ancora una volta, grazie a voi che avete scelto questo governo.



Il video di Giulio Golia è chiarificativo per quanto riguarda la situazione della ricerca in Italia.


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giovedì 30 ottobre 2008

I nuovi imparano sempre dai vecchi, grazie Cossiga per la lezione.






Impressionante, non abbiamo fatto in tempo a lanciare l'allarme sulle parole criminogene di Cossiga ( clicca qui per l'articolo ) che già da subito sono state messe in atto.
Questo governo usa la linea del regime e delle squadracce, parola d'ordine: reprimere i manifestanti.

Qualcuno di voi leggendo questo articolo griderà che sono un esagerato, un visionario. Bè lascio a voi deciderlo, riporto l'articolo dell'espresso che riporta in maniera molto chiara cosa è successo, cosa succede e cosa succederà:

AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere...
La linea del terrore preannunciata e consigliata da Cossiga, è stata messa in atto. Far credere che i manifestanti creano disordine, per poi poterli punire dovutamente, così che possano imparare la lezione: MAI MANIFESTARE, MAI PROTESTARE.

Ancora una volta assistiamo a un bel rito di antidemocrazia all'italiana.

P.S.: Nel video che ho riportato vedete esponenti dell'IDV, tra cui Pancio Pardi, parlare con i manifestanti.

P.S.S: Grazie a VOI, voi che votate o avete votato questo governo e questa maggioranza, davvero un grazie dal più profondo del ... .



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mercoledì 29 ottobre 2008

Il valzer del PD



Oggi voglio parlare del PD, Partito Democratico. Il partito di Veltroni e dell'opposizione, anche se non credo rientri in questa schematizzazione.
Qualche giorno fa il PD annunciava la rottura con l'Italia dei Valori perchè quest'ultimo si macchiava di un crimine assai grave, VERA OPPOSIZIONE, la quale ha portato a una crescita del consenso dell'IDV da un 4 e qualcosa percento al 9,1 % degli ultimi sondaggi. Questo ovviamente a discapito anche del PD il quale non facendo opposizione perde sostegno da quell'elettorato critico.

Veltroni giustifica il fatto dicendo che Di Pietro non ha portato avanti gli impegni sotto campagna elettorale, da come potete ascoltare nel video. Ad oggi, fortuna che sia andata così, perchè un gruppo unico avrebbe portato ad una diminuzione dello spazio di manovra in parlamento da parte dell'IDV, lasciando meno libertà di fare una vera opposizione. Poi sarebbe stato un grave errore una fusione di questi due partiti.

Qualche giorno dopo a questa "ferma" decisione di Walter Veltroni ( presidente del PD ) esce il risultato di un nuovo sondaggio il quale affermava che il popolo del PD preferiva di gran lunga l'alleanza con Antonio Di Pietro e la sinistra piuttosto che con l'UDC ( più che comprensibile ).

Bene, detto questo, il valzer della politica fa si che il PD torna indietro nei suoi passi e riabbraccia il suo alleato. Un abbraccio alla giuda, secondo me, perchè non appena potrà cercherà di nuovo di scaricare il suo "alleato".

Ovviamente questo allargamento impressionante del consenso, in soltanto sei mesi, dell'IDV oltre a far tremare il PD, perchè perde costantemente consenso, allo stesso modo gli fa gola per le future elezioni.

Sondaggio popolo PD clicca qui.
Sondaggio crescita IDV clicca qui.

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lunedì 27 ottobre 2008

Repubblica Democratica del Congo e il grande silenzio


Ogni tanto come sapete, voi che seguite il blog, mi interesso anche di quello che accade fuori l'Italia. Quello di cui tratto oggi è qualcosa di raccapricciante, della quale non riesco neanche ad immaginare. Mentre vi parlo sto male. Sto male perchè cose del genere non dovrebbero accadere ma purtroppo accadono e nessuno sa niente.

Nella Repubblica Democratica del Congo da diversi anni a questa parte sta susseguendosi una serie infinita di crimini sulle donne. Il Congo è un ricchissimo stato il quale è dilaniato da cruente guerre civili che vedono come obbiettivo appunto la predominanza in una terra tanto ricca.

Il Congo citando dall'enciclopedia:
The Congo is the world's largest producer of cobalt ore,[9] and a major producer of copper and industrial diamonds. It has significant deposits of tantalum, which is used in the fabrication of electronic components in computers and mobile phones
Traduzione grezza: Il Congo è il più grande produttore al mondo di cobalto grezzo, e maggiore produttore di rame ed industria di diamanti. Ha inoltre un significativo deposito di tantalio, il quale è usato per fabbricare componenti elettronici per computer e telefonini.
Vittime di queste guerre sono, soprattutto, le donne, le quali sono violentate CON FUCILI poi rapate a zero e perchè no, riviolentate
Le donne hanno poi due scelte, la prima raccontare la violenza, il che significherebbe l'abbandono da parte dei mariti e dei familiari, la seconda tacere e lasciarsi logorare da questa violenza. 

In Congo ( nella repubblica democratica, esistono due conghi ) c'è uno dei più grandi reggimenti ONU con 17000 soldati. I quali non muovono un dito nonostante dovrebbero essere li per proteggere la popolazione. Volendo essere maliziosi, si potrebbe dire che i soldati sono li per garantire le risorse minerarie, di questa ricca terra, alle grandi nazioni o alle grandi multinazionali. Ovviamente è una supposizione ma credo non troppo errata. 

Fortunatamente c'è qualcuno che cerca di aiutare queste povere donne: Social Aid For the Elimination of Rape (SAFER) .
Ognuno di noi può mettersi in contatto con questa associazione, se si vuole in qualche modo partecipare.
Da parte nostra credo che già passando parola sia un piccolissimo aiuto, perchè se tutti ne parlassero e se l'opione pubblica mondiale si concentrasse un'attimo su questa tematica, qualcosa si potrebbe fare. Quindi PASSATE PAROLA e INFORMATE.



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Marco Travaglio: passaparola


Ecco la registrazione dell'intervento live. Buona visione.