lunedì 27 ottobre 2008

Repubblica Democratica del Congo e il grande silenzio


Ogni tanto come sapete, voi che seguite il blog, mi interesso anche di quello che accade fuori l'Italia. Quello di cui tratto oggi è qualcosa di raccapricciante, della quale non riesco neanche ad immaginare. Mentre vi parlo sto male. Sto male perchè cose del genere non dovrebbero accadere ma purtroppo accadono e nessuno sa niente.

Nella Repubblica Democratica del Congo da diversi anni a questa parte sta susseguendosi una serie infinita di crimini sulle donne. Il Congo è un ricchissimo stato il quale è dilaniato da cruente guerre civili che vedono come obbiettivo appunto la predominanza in una terra tanto ricca.

Il Congo citando dall'enciclopedia:
The Congo is the world's largest producer of cobalt ore,[9] and a major producer of copper and industrial diamonds. It has significant deposits of tantalum, which is used in the fabrication of electronic components in computers and mobile phones
Traduzione grezza: Il Congo è il più grande produttore al mondo di cobalto grezzo, e maggiore produttore di rame ed industria di diamanti. Ha inoltre un significativo deposito di tantalio, il quale è usato per fabbricare componenti elettronici per computer e telefonini.
Vittime di queste guerre sono, soprattutto, le donne, le quali sono violentate CON FUCILI poi rapate a zero e perchè no, riviolentate
Le donne hanno poi due scelte, la prima raccontare la violenza, il che significherebbe l'abbandono da parte dei mariti e dei familiari, la seconda tacere e lasciarsi logorare da questa violenza. 

In Congo ( nella repubblica democratica, esistono due conghi ) c'è uno dei più grandi reggimenti ONU con 17000 soldati. I quali non muovono un dito nonostante dovrebbero essere li per proteggere la popolazione. Volendo essere maliziosi, si potrebbe dire che i soldati sono li per garantire le risorse minerarie, di questa ricca terra, alle grandi nazioni o alle grandi multinazionali. Ovviamente è una supposizione ma credo non troppo errata. 

Fortunatamente c'è qualcuno che cerca di aiutare queste povere donne: Social Aid For the Elimination of Rape (SAFER) .
Ognuno di noi può mettersi in contatto con questa associazione, se si vuole in qualche modo partecipare.
Da parte nostra credo che già passando parola sia un piccolissimo aiuto, perchè se tutti ne parlassero e se l'opione pubblica mondiale si concentrasse un'attimo su questa tematica, qualcosa si potrebbe fare. Quindi PASSATE PAROLA e INFORMATE.



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Diego,
Sono proprio emozionato da quest' articolo. Ho anche tanta ammirazione per il modo in cui riesci a "captare" l'informazione, in un modo così giusto. È semplicemente allucinante! Ovviamente potrei lasciare dei commenti simili per tutti gli articoli e rubriche che pubblichi nel tuo blog. Quest'articolo mi tocca particolarmente perchè sono anche di origine africana e perchè so che l'Africa ha tanto bisogno di gente come te che si interessi della sua sorte. Mi impressioni perchè sei un giovanotto cosciente di essere un cittadino del Mondo prima di tutto. Grazie vecchio, per essere quello che sei... ;)

Sylvain Carlier (di Bruxelles)

Diego ha detto...

Grazie a te! Grazie per queste stupende parole e soprattutto perchè sono un incentivo a continuare!