venerdì 24 ottobre 2008

Cossiga fuori dal Parlamento, dalle istituzioni e perchè no dalla piazza mediatica


Mentre leggevo queste parole non volevo credere a quello che stavo leggendo. Inizialmente pensavo fosse un qualche articolo ironico, una provocazione, invece mi sono dovuto ricredere, sono le parole di un folle, di un antidemocratico, di un membro del nostro Senato.

Francesco Cossiga è, cito dall'enciclopedia:
l'ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 quando assunse, di diritto, l'ufficio di senatore a vita. A seguito di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri può fregiarsi del titolo di presidente emerito della Repubblica Italiana.
È stato ministro dell'Interno nel Governo Andreotti III dal 1976 al 1978, quando si dimise in seguito all'uccisione di Aldo Moro. Dal 1979 al 1980 fu presidente del Consiglio dei Ministri e fu presidente del Senato della Repubblica nella IX legislatura dal 1983 al 1985, quando lasciò l'incarico perché fu eletto al Quirinale.
E' un uomo che in Italia ha goveranto, comandato e giocato con il nostro paese ( secondo alcuni ha anche contribuito alla morte di Aldo Moro ) per tanti anni, credo MAI COME OGGI abbia osato tanto, dire in maniera così eclatante, alla luce del sole, parole così criminose.
Un uomo del genere all'estero, in una delle tante democrazie, come ad esempio qui da dove vi sto scrivendo, l'Inghilterra, quest'uomo avrebbe finito la sua vita politica. Non sarebbe più nessuno. Invece da noi quest'uomo è presidente emerito della Repubblica Italiana.

Detto questo passo alla copia dell'intervista che potete leggere a questo indirizzo:clicca qui .
Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.
Gli studenti, intanto, sono ancora lì, a manifestare contro quella che definisco una legge, anzi scusate DECRETO LEGGE, vergogna. Grazie ragazzi.

Ovviamente tutti gli organi di stampa non ne parlano, come sempre, d'altronde siamo in Italia.

Cos'altro aggiungere... NIENTE apparte VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA...

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritengo che le parole di Cossiga facciano riflettere prima di tutto sull'inadeguatezza di determinati "rappresentant del popolo". Inoltre vorrei aggiungere che tali esternazioni non mi hanno sorpreso più di tanto. Badate bene, non travisate il mio pensiero. Le frasi dell' "Onorevole" Cossiga semplicemente ci aiutano ad ammirare un quadro che tutti conoscevamo già da tempo. Le sue parole ci mostrano il dipinto di una politica alle corde e con poche ( e non certo ottime) idee. Complimenti a lui che ci ha svelato una linea d'azione per niente sconosciuta. Sinceramente, non ne sentivo il bisogno.
Saluti britannici, Lawrence

Diego ha detto...

Niente di più giusto!