giovedì 27 novembre 2008

Le risorse della nostra politica, sempre e solo corruzione e clientelismo

Non aggiungo altro perchè il video credo sia ben fatto ed è molto chiaro. Buona visione

mercoledì 26 novembre 2008

La Magistratura chiede aiuto ai caschi blu


Ora d'aria
l'Unità, 24 novembre 2008

Ha fatto scalpore l’appello dell’Associazione magistrati al relatore speciale per i Diritti umani dell’Onu, Leandro Despouy, perché prenda posizione sui continui attacchi del governo italiano (ma non solo) alle toghe inquirenti e giudicanti. Le meglio firme del bigoncio, da Mattia Feltri sulla Stampa a Pigi Battista sul Corriere, hanno ironizzato sull’iniziativa. Per Feltri jr. la storia della “Toga Rossa” che invoca “i Caschi Blu” sarebbe “umoristica” e inedita, “gente come la Paciotti e Bruti Liberati mai si sarebbe sognata l’appello all’Onu”. Per Cerchiobattista, l’Anm soffrirebbe addirittura di “smania contagiosa del gesto eclatante”, “zelo allarmistico”, “lancinante nostalgia per un’epoca che si è chiusa”. E l’“appello sconclusionato” sarebbe una “sfida al buon senso” col “singolare coinvolgimento dell’Onu nelle vicende politiche italiane”, “ultimo residuo di una guerra tra politica e magistratura”, “rituale stanco della retorica reducistica” di una magistratura che pretende di “recitare la parte del contropotere militante nei confronti della politica”, “riluttante a rientrare nei ranghi” dopo aver “posto la pietra tombale sulla Prima Repubblica condizionando pesantemente la Seconda”.

Evidentemente questo Battista è appena atterrato da Marte, dunque non può sapere che le indagini sulla Prima Repubblica e su molti esponenti della Seconda dipendono dal fatto che molti politici italiani rubano e in Italia, come nel resto del mondo, la magistratura ha il compito di acchiappare i ladri. Solo che, nel resto del mondo, i governi si guardano bene dal prendersela con i magistrati: di solito se la prendono con i ladri. Ma sono tutti paesi che non hanno la fortuna di vantare giornalisti come Feltri e Battista, specializzati nel commentare cose che non conoscono.

Nella fattispecie, Battista e Feltri jr. non sanno che il relatore speciale Despouy ha l’incarico di vigilare per conto dell’Onu sull’“indipendenza di magistratura e avvocatura” nei paesi membri. E’ il referente istituzionale dei rappresentanti di magistrati e avvocati. Nel 2002 il suo predecessore malese Dato Param Cumanaraswamy fu inviato per ben due volte in Italia dall’Onu senza che nessuno lo chiamasse, per verificare de visu i continui attacchi del governo Berlusconi II alla magistratura. Parlò con tutti i soggetti interessati, compresa l’Anm (al cui vertice sedeva Bruti Liberati…). Poi, il 3 aprile 2002, stilò la sua relazione finale in cui censurava l’assedio di governo e maggioranza del centrodestra alle toghe, ma anche “il conflitto d’interessi” degli avvocati parlamentari che possono “avvantaggiare i loro clienti”. Soprattutto uno, il solito. E concludeva: “Vi sono motivi ragionevoli perché giudici e pm sentano minacciata la loro indipendenza” anche a causa degli “attacchi del governo… Gli importanti politici sotto processo a Milano dovrebbero rispettare il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale e non dovrebbero ritardare i processi. Le decisioni dei Tribunali devono essere rispettate da tutti”.

Al giurista malese bastarono pochi giorni in Italia per inquadrare la drammatica lesione della divisione dei poteri, principio cardine dello Stato liberale di diritto. Feltri e Battista, rispettivamente ex redattore del Foglio di Berlusconi ed ex vicedirettore di Panorama di Berlusconi, in Italia vivono e scrivono da sempre. Eppure (o forse proprio per questo) non han mai notato nulla di strano negli attacchi politici al potere giudiziario. Ciò che si vede a occhio nudo dalla Malesia, da casa Berlusconi si nota un po’ meno.

martedì 25 novembre 2008

La coerenza di Silvio


Davvero interessante questo articolo comparso su Vanity Fair anche se la fonte non è delle più autoritarie dal punto di vista politico. L'articolo però in poche righe chiarifica bene la posizione del nostro presidente del consiglio (scritto appositamente minuscolo):

Vanity Fair, 20 novembre 2008

Una della meravigliose qualità di Silvio Berlusconi è che non avendo opinioni, le ha tutte. E’ contemporaneamente filo americano e filo russo, sta con l’Europa, ma sta anche con i celti orobici della Lega che sono contro. E’ amico contemporaneamente dei cinesi e del Dalai Lama. Ai vertici internazionali difende i diritti umani. Ma se li scorda quando atterra a Tripoli per finanziare con 5 miliardi di euro la dittatura del suo amico Gheddafi. E’ per “il ritorno all’etica nella finanza”. Ma ha preteso la depenalizzazione del falso in bilancio per scampare a un po’ di processi.

Quando sta alla Casa Bianca è capace di travolgere il palchetto pur di baciare George W. Bush che resta immobile a guardarlo allarmato. Quando è nel gelido Cremlino si scalda con il colbacco e con gli abbracci a Putin e Medvedev, amici suoi, critica lo scudo spaziale americano, “una provocazione”, difende i carri russi in Georgia, sostiene che la tragedia cecena sia un’invenzione. Di fianco al leader turco Erdogan dice che l’Europa non sarà completa fino all’ingresso della Turchia, e lui si batterà per il popolo turco. Ma quando va all’Eliseo, dove abita il marito di Carla Bruni che i turchi in Europa non vuol farli neanche avvicinare, lui dice che niente lo divide dal suo amico Sarkozy.

Un volta l’ingegner Carlo De Benedetti, di ritorno da Londra dove aveva incontrato il primo ministro Tony Blair, raccontava lo stupore del leader britannico per il perenne sorriso di Silvio ai tavoli delle consultazioni: “E’ sempre d’accordo su tutto. Non chiede mai nulla”. Ma a pensarci bene: perché non dovrebbe sorridere, visto che gli stiamo dando (e si sta prendendo) tutto?

sabato 22 novembre 2008

Obama, un politico certemente NON all'italiana...


Riporto prima un video dove Travaglio illustra ad AnnoZero la differenza tra la politica e gli uomini voluti dal neo eletto 44esimo Presidente degli Stati Uniti d'America e la nostra politica. Questo video è alquanto interessante per chi, non studiando la politica, a volte ha difficoltà a potersi confrontare con cosa succede nelle democrazie del mondo. Questo video parla del questionario che Obama ha presentato ai propri candidati ad assumere funzioni pubbliche. La lista completa delle domande l'ha trovate qui: clicca qui.

Un'altro "divertente" video è quello riportato immediatamente sotto dove, si vede il comportamento di Obama durante, come ricorderete, il discorso tenuto nel Congresso degli USA da parte di Berlusconi.






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venerdì 21 novembre 2008

Emergency, una delle tante sue iniziative


Riporto una mail arrivatami da Emergency, dove viene raccontata una delle tante storie della loro azione di aiuto no-profit e di volontariato, in una delle tante parti di quella povera martoriata terra chiamata Africa:

"La nostra idea di pace" in questi giorni e' anche nelle corsie del
Centro Salam.

Una babele di lingue, etnie, storie, un vociare di bambini che corrono
per i corridoi facendo impazzire tutti. Eritrei, etiopi, sudanesi,
centrafricani e, tra poco, sierraleonesi e ruandesi.

Il Centro Salam e' ormai in grado di effettuare quattro interventi
quotidiani e l'ospedale e' in un fermento indescrivibile.

Vado a trovare Fanne', la bimba centrafricana che avevo accompagnato
all'aeroporto lo scorso settembre; e' appena stata operata. Sta bene
ma si muove ancora con difficolta', ostacolata dai drenaggi e dalla
ferita fresca dell'operazione. Viene da un piccolo villaggio alla
periferia di Bangui, parla soltanto Sango (la lingua del Centrafrica),
ma il suo sorriso le e' sufficiente a farsi capire. La sua malattia e'
stata scoperta per caso da un medico locale e per caso ha potuto
imboccare la via del Salam. Il Centrafrica a una bambina malata come
Fanne' non avrebbe potuto offrire alcuna possibilita' di cura.

La saluto in sango: "Baramo'!". E' felice di sentire una parola a lei
familiare e risponde in un arabo stentato: "Tamam" (tutto bene).

E' il gioco di tutti i giorni, poi il nostro dialogo verbale si ferma
qui per lasciare spazio ai gesti. Mi prende per mano e mi accompagna a
fare una passeggiata per il corridoio della corsia. Saluta quelli che
incontra stringendo la mano e ringraziandoli, quasi a volermi
dimostrare che conosce tutti in ospedale. Con gli altri bambini
ricoverati comunica a sorrisi, le basta.

Chissa' che cosa le passa per la mente, chissa' come appare questo
posto a lei che proviene dal centro dell'Africa, da uno dei paesi piu'
poveri del mondo dove esistono due cardiologi per quattro milioni di
abitanti e nemmeno un ecografo.

La sua e' una delle mille storie di questo ospedale e ha una sola cosa
in comune con tutte le altre: per Fanne' questa e' l'unica
opportunita' di vita contro un destino segnato.

"La nostra idea di pace" e' tutta qui: in questo pezzo d'Africa in via
di guarigione.

Per informazioni sul Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan:
http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=030&P=019&ln=It

Per sostenere le attivita' di Emergency:
http://www.emergency.it/menu.php?A=004&SA=021&ln=It


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mercoledì 19 novembre 2008

Vai in vacanza e vivi come un boss della mafia


Riporto un interessante articolo comparso su The Guardian, giornale inglese:

Al culmine del proprio potere, il famigerato boss della mafia siciliana Totò Riina aveva l’abitudine di festeggiare un assassinio offrendo un banchetto nella sua casa colonica vicino Corleone. I criminali più potenti dell’isola avrebbero bevuto champagne e ammucchiato bistecche sopra la griglia all’aperto. In un’occasione, agli inizi degli anni 80, Riina invitò alcuni dei suoi nemici a cena e li strangolò mentre, sazi dell’abbuffata, rimanevano seduti a tavola.

Ora anche i turisti possono mangiare al tavolo di Riina e immaginarlo mentre dà l’ordine di assassinare qualcuno. La casa colonica in pietra con alcuni acri di terreno circostante, a Gorgo del Drago, è ora aperta come hotel-ristorante. Il progetto sarà gestito dai volontari del gruppo Pio La Torre (nome dato in onore del politico che ha redatto la legge per confiscare i patrimoni della mafia).

Il turismo mafioso potrebbe diventare in Sicilia un’attività molto redditizia. Ad aprile del 2006 - solo alcuni giorni dopo l’arresto del boss mafioso Bernardo Provenzano, avvenuto in un’angusta baracca di pastori vicino Corleone, dopo 43 anni di latitanza - giravano delle voci secondo cui si pensava di convertire l’ultimo rifugio di Provenzano in un hotel. “I turisti potrebbero fare l’esperienza di vivere come ha vissuto lui ”dice uno degli uomini della zona e continua suggerendo che “potrebbero mantenere le stanze come Provenzano le ha trovate“ e nel ristorante si potrebbero fare dei menù imitando i famosi messaggi in codice battuti a macchina del boss. L’idea è pittoresca e nonostante la vista che si gode dalla cascina di Provenzano sia spettacolare, i turisti alla ricerca di una certa autenticità dovrebbero vivere in un oscuramento totale, come ha fatto lui.

Fin da quando la legge che consente allo stato di sequestrare i patrimoni dei mafiosi condannati è entrata in vigore nel 1982, prendere una decisione su cosa fare delle proprietà confiscate ha creato un sacco di grattacapi agli enti locali. Non si possono vendere, per paura che ricadano nelle mani dei vecchi proprietari. Sulle rive di Mongerbino e Aspradi, le lussureggianti ville appartenenti ad alcuni mafiosi condannati rimangono deserte e in rovina. Segni di vandalismo rivelano la determinazione delle famiglie: se non potranno godersi la loro casa al mare, nessun’altro potrà.

La casa di famiglia di Provenzano a Corleone è diventata un ostello per gruppi di giovani attivisti che lavorano nei vecchi vigneti un tempo appartenuti alla mafia, dimostrando così la loro solidarietà con i giovani attivisti locali che la combattono. Ma la scorsa estate le viti sono state danneggiate da una mano esperta, così da poter impedire il raccolto dell’anno successivo. Malgrado ciò, l’agriturismo ideologico potrebbe essere redditizio, ma in questo baluardo mafioso c’è ancora chi fa della resistenza locale.


Traduzione italiadallestero.info .

lunedì 17 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

Ulteriore duro colpo alla libertà di informazione


Riporto un'articolo alquanto esaustivo riguardo la nuova ri-proposta di legge che in pratica vuole trasformare i blog in un prodotto editoriale, limitando uno dei mezzi di informazione più democratico e diretto che mai nella storia sia stato creato. Questo blog potrebbe facilmente chiudere, non una grande perdita certamente, ma altri invece lo sarebbero davvero.

Riporto l'articolo:
Roma - Era ottobre 2007. Il consiglio dei ministri approvava il cosiddetto "DdL Levi-Prodi", disegno di legge che prevedeva per tutti i blog l'obbligo di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione e la conseguente estensione sulle loro teste dei reati a mezzo stampa.

La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po' le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.

Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).


Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un'occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:

Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

Qualsiasi blog rientra in questa definizione.

Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.

All'apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall'obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.

Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.

Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.

Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).

Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).

Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.

Rockerduck: "Se non cancelli l'articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa."
Paperino: "Ma il mio blog non è una testata!"
Rockerduck: "Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un'impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l'articolo ti denuncio pure per stampa clandestina."
Paperino: "Ok. Sob."

Provate a sostituire "Rockerduck" con "picciotto" e "Paperino" con "cittadino" e il gioco è fatto.

Luca Spinelli
Fonte: punto-informatico.it

PS: combatto insieme alla campagna FreeBlog iniziata da BeppeGrillo e tutti i freeblogger italiani.

lunedì 10 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

Berlusconi e la sua capacità diplomatica


Ogni volta stento a credere a quello che leggo. Berlusconi non perde mai occasione per trovare un modo di mettere noi e lui in ridicolo difronte al mondo.
L'ultima affermazione incriminata è stata quella sul neoeletto Presidente degli Stati Uniti. Qualcuno la troverà, forse, divertente ma non certamente io. E' una battuta infelice nonchè con un retrogusto di razzismo.

Riporto la traduzione dell'articolo comparso sul giornale inglese The Telegraph ( Clicca qui per versione inglese ).

Giovedì il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha offerto un esagerato ma bizzarro tributo al nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, descrivendolo come “giovane, bello e anche abbronzato”.

Berlusconi, un ex cantante da crociera che non va mai in giro senza la sua abbronzatura, è famoso per le sue battute talvolta inappropriate.

In un intervento durante una visita di stato in Russia, ha detto di voler tentare di migliorare i rapporti tra il presidente russo Dmitry Medvedev e il nuovo leader americano.

“Non vedo problemi per Medvedev nello stabilire buoni rapporti con Obama, che è anche bello, giovane e abbronzato”, ha detto.

L’osservazione del settantaduenne magnate dei media ha suscitato rabbia e derisione nel suo paese e La Repubblica, uno dei più grandi giornali italiani, ha commentato: “Giusto in tempo, ecco la prima gaffe sensazionale”.

Un parlamentare dell’opposizione, Dario Franceschini, ha chiesto al Presidente del Consiglio di scusarsi con il neo-presidente Obama.

“Si dimentica che le sue parole trasmettono all’estero l’immagine del nostro paese. Dire che il presidente degli Stati Uniti è giovane, bello e abbronzato suona, alle orecchie del mondo intero, come un insulto carico di pericolosa ambiguità”. Berlusconi ha accusato i suoi detrattori di essere degli “imbecilli” e di non avere senso dell’umorismo.

L’affarista miliardario è tanto conosciuto per le sue gaffes quanto per la sua abbronzatura permanente, il trapianto di capelli e la chirurgia plastica.

Durante il suo primo incontro con il primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen, nel 2002, si è complimentato con lui usando le seguenti parole: “Rasmussen non è solo un ottimo collega, ma anche il Primo Ministro più bello d’Europa”.

Ed ha aggiunto: “Ha così un bell’aspetto che sto addirittura pensando di presentarlo a mia moglie”.

Nel 2005 ha fatto scoppiare un piccolo incidente diplomatico insinuando di aver fatto la corte alla Presidente finlandese Tarja Halonen per assicurarsi il suo appoggio affinchè l’Italia ospitasse l’European Food Safety Authority.

“Ho dovuto usare tutte le mie strategie da playboy, anche se era da tempo che non le sfoderavo”, ha detto, costringendo Helsinki a chiamare in causa l’ambasciatore italiano per ottenere spiegazioni.

Come sempre, grazie grazie grazie a voi che lo avete scelto.

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mercoledì 5 novembre 2008

L'uomo più potente al mondo è nero, un sogno


Se lo avremmo chiesto sessanta anni fa, chiunque ci avrebbe risposto che era impossibile. Impossibile che un uomo di colore potesse diventare Presidente degli Stati Uniti d'America, quando allora un nero non poteva ambire ai sedili anteriori di un mezzo pubblico. Oggi quello che per molti era un sogno, un utopia, si è avverato.

Sono molto felice di questa vittoria perchè tralasciando l'aspetto politico, la vittoria di Barak Obama è un buon segno di civiltà, euguaglianza e soprattutto di lotta al razzismo.

Tutto quello a cui stiamo assistendo oggi è l'apice di un processo molto lungo di lotta sociale da parte di molti, un cambiamento, iniziato almeno sessanta anni fa. La storia ci insegna che gli uomini che hanno combattuto o che combattono per un'ideale giusto non muoiono MAI invano, un esempio, Martin Luther King.

Martin Luther King fece un discorso che passò alla storia, che oggi mi sento di ricordare e diceva più o meno così:

« I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal" »

Italiano:
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
Oggi non possiamo certamente dire di essere arrivati alla totale mancanza di discriminazione, ma un ulteriore passo in avanti lo abbiamo fatto.

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martedì 4 novembre 2008

Riscriviamo il futuro insieme: Save the children


Riporto una mail di Save the Children:

Cara Amica/ Caro Amico,

ad oggi la nostra campagna SMS per Riscriviamo il futuro ha raccolto più di 345.000 Euro. Questo significa che possiamo garantire l’istruzione a centinaia di bambini che oggi non vanno a scuola. Pensa che con circa 10.000 euro è possibile costruire un’aula scolastica in Sud Sudan, fornita di banchi, sedie e materiale didattico.

Fino ad ora, solo per fare un esempio, potremmo realizzare ben 34 classi!

Ma restano moltissimi i minori senza la possibilità di avere un’educazione. Aiutaci a raggiungere la quota di 500.000 Euro.
Manda subito un sms al 48545 e chiedi ai tuoi amici e familiari di fare altrettanto.

Riscriviamo il futuro di tanti bambini a partire da adesso.
Grazie infinite,

firma Valerio Neri
Direttore Generale
Save the Children Italia Onlus

sabato 1 novembre 2008

Greenpeace e “Energy [R]evolution 2008"



Riporto la lettera arrivatami da Greenpeace:

Cari amici,

possiamo cambiare il nostro modo di produrre e consumare energia. La prossima settimana verrà eletto il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Con un aiuto ‘storico’, abbiamo realizzato un video con le parole che vorremmo venissero presto pronunciate: “Energy Revolution”! Guarda il video qui accanto: è in inglese ma presto sarà disponibile la versione on i sottotitoli in italiano.

Il lancio internazionale del rapporto “Energy [R]evolution 2008" segue la conclusione del tour contro il carbone dell'Arctic Sunrise in Italia. La vera alternativa ai combustibili fossili, infatti, è puntare su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. In questa fase di crisi economica, la necessità di sostenere in tutto il mondo una “rivoluzione energetica” pulita è più urgente che mai. Per questo vogliamo informare e coinvolgere quanto più possibile, utilizzando anche il web e il mailing, dato lo scarso interesse dimostrato dai media tradizionali a riguardo.


A questo proposito, per quanti di voi abbiano letto il “Corriere della Sera” del 27.10.08, con il resoconto della nostra azione di Genova, ci teniamo a precisare che l’onorevole Ermete Realacci ha scritto a Paolo Mieli per contestare il titolo della sua intervista: “Caro Direttore, il ‘Corriere’ pubblica oggi una legittima e corretta sintesi di una lunga conversazione avuta ieri con Giovanna Cavallari. Viene, però, virgolettato il titolo ‘Ecoguerrieri senza visione del futuro’ che non corrisponde assolutamente né alle cose da me dette né a ciò che penso delle attività di Greenpeace. Cordialmente, Ermete Realacci”.

Secondo lo scenario “Energy [R]evolution” è possibile fermare la crescita delle emissioni di gas serra al 2015, se si investirà subito in rinnovabili ed efficienza energetica. Affrontare il cambiamento climatico attraverso una "rivoluzione energetica" pulita permetterebbe di risparmiare circa 14mila miliardi di euro nella spesa in combustibili fossili, oltre a sostenere l'occupazione. Greenpeace stima che i costi addizionali per l'utilizzo del carbone nel mondo – da oggi fino al 2030 – saranno pari a 15.900 miliardi di dollari, più di quanto necessario per avviare una rivoluzione energetica pulita.


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Dario Fo si pronuncia sulla scuola


Riporto questa intervista fatta da Beppe Grillo a Dario Fo, premio nobel per la letteratura nel 1997.
Analizzato l'uomo, la sua autorità, possiamo dire che Dario Fo non è certamente una persona priva di conoscenza. Tutt'altro. Buona visione.



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