sabato 1 novembre 2008

Greenpeace e “Energy [R]evolution 2008"



Riporto la lettera arrivatami da Greenpeace:

Cari amici,

possiamo cambiare il nostro modo di produrre e consumare energia. La prossima settimana verrà eletto il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Con un aiuto ‘storico’, abbiamo realizzato un video con le parole che vorremmo venissero presto pronunciate: “Energy Revolution”! Guarda il video qui accanto: è in inglese ma presto sarà disponibile la versione on i sottotitoli in italiano.

Il lancio internazionale del rapporto “Energy [R]evolution 2008" segue la conclusione del tour contro il carbone dell'Arctic Sunrise in Italia. La vera alternativa ai combustibili fossili, infatti, è puntare su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. In questa fase di crisi economica, la necessità di sostenere in tutto il mondo una “rivoluzione energetica” pulita è più urgente che mai. Per questo vogliamo informare e coinvolgere quanto più possibile, utilizzando anche il web e il mailing, dato lo scarso interesse dimostrato dai media tradizionali a riguardo.


A questo proposito, per quanti di voi abbiano letto il “Corriere della Sera” del 27.10.08, con il resoconto della nostra azione di Genova, ci teniamo a precisare che l’onorevole Ermete Realacci ha scritto a Paolo Mieli per contestare il titolo della sua intervista: “Caro Direttore, il ‘Corriere’ pubblica oggi una legittima e corretta sintesi di una lunga conversazione avuta ieri con Giovanna Cavallari. Viene, però, virgolettato il titolo ‘Ecoguerrieri senza visione del futuro’ che non corrisponde assolutamente né alle cose da me dette né a ciò che penso delle attività di Greenpeace. Cordialmente, Ermete Realacci”.

Secondo lo scenario “Energy [R]evolution” è possibile fermare la crescita delle emissioni di gas serra al 2015, se si investirà subito in rinnovabili ed efficienza energetica. Affrontare il cambiamento climatico attraverso una "rivoluzione energetica" pulita permetterebbe di risparmiare circa 14mila miliardi di euro nella spesa in combustibili fossili, oltre a sostenere l'occupazione. Greenpeace stima che i costi addizionali per l'utilizzo del carbone nel mondo – da oggi fino al 2030 – saranno pari a 15.900 miliardi di dollari, più di quanto necessario per avviare una rivoluzione energetica pulita.


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