venerdì 4 aprile 2008

Giuliano Ferrara



Oggi mi sono fatto un giro per capire meglio questo signore, ho letto il suo programma elettorale ( parla soltanto dell'interruzione volontaria della gravidanza, legge 194 del 1978 ). Una legge che in Italia ha sensibilmente migliorato le situazioni per le donne. Riporto una citazione ripresa da wikipedia che trasformerà in numeri la mia osservazione:

In Italia, dopo 29 anni di aborto legale e oltre 4.800.000 di IVG ( Interruzione Volontaria della Gravidanza ), l'Istituto Superiore di Sanità ha palesato come la pratica dell'aborto clandestino non sia stata del tutto abbandonata: l'Istituto stima, infatti, in 20.000 il numero di aborti annui clandestini . Da ciò si conclude come l'aborto procurato legalizzato non sia riuscito a eliminare del tutto il ricorso alla clandestinità pur riducendone sensibilmente gli aborti clandestini, stimati prima del 1978 in 200 000 - 600 000. Occorre inoltre precisare che allo stato attuale gli aborti clandestini sono praticati nella maggior parte dei casi da donne immigrate, spesso esse stesse clandestine, poco consce quindi dei loro diritti e che oltre il 70% sia praticato nell'Italia meridionale ed insulare. Analizzando inoltre l'andamento degli aborti clandestini è facile notare come esso sia in massiccia diminuzione .
Quindi da quello che possiamo evincere, è che la legge 194 funzioni più che bene, dà dignità alle donne e non ne mette in pericolo la vita. Si perchè gli aborti clandestini fatti spesso in ambienti non sterili, possono portare alla morte della donna. 
Altro problema è quello di fare informazione sopratutto a favore delle donne immigrate così che non mettano in pericolo la propria vita ricorrendo all'aborto clandestino. 
Questi dati sulla funzionabilità della legge la troviamo anche in una ricerca dell'ISTAT cliccando qui .
Ovviamente nessuna legge è perfetta, tutte possono essere o vanno migliorate, ma non certo si può tornare indietro, quindi donne difendete i vostri diritti. 

Giuliano Ferrara: Chi è quest'uomo che si batte tanto per questa campagna?
Bè riprendo fedelmente alcune parti di wikipedia per descrivere quest'uomo figlio dell'interesse:

Giuliano Ferrara (Roma7 gennaio 1952) è un giornalistaconduttore televisivo e politico italiano. Dopo esperienze politiche nel PCI e nel PSI, ora è sostenitore del centro-destra.
Prima membro del PCI ( Partito Comunista Italiano ), il quale si avvicinò alla politica come sessantottino.

Nel 1983 abbandonò il PCI per protesta contro la decisione del partito di non dedicare un concerto alle vittime del massacro di Sabra e Shatila. Iniziò a lavorare a L'espresso, occupandosi, spesso in modo critico, del suo ex-partito. Si avvicina in questo periodo alle posizioni dell'allora Presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista ItalianoBettino Craxi.
Dopo che nel 1992 con lo scandalo Tangentopoli il PSI ( Partito Socialista Italiano ), andò in disgrazia, si schierò in Forza Italia e divenne ministro del primo governo Berlusconi.

Dopo aver avuto idee liberali al momento della sua vicinanza con il PSI, Ferrara (pur rimanendo non credente) assume una posizione più vicina a quella della Chiesa Cattolica in alcuni temi come il sostegno delle radici cristiane, della famiglia in senso classico e dei diritti del concepito. Si schiera a favore dell'astensione nei referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno 2005.
Ora visto questo breve escursus, il quale potete approfondirlo cliccando qui, come si fa a credere ad un uomo del genere? Non è forse il figlio dell'interesse? Bah...
Giusto per concludere:

Ferrara ha appoggiato dagli anni '90 tutti gli interventi militari degli Stati Uniti, a partire dalla Prima guerra del Golfo. All'inizio del 2003, in un editoriale del Foglio, appoggiò le iniziative militari USA in Iraq, che culminarono con l'invasione decisa dalla presidenza Bush senza aspettare la votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unitevoce quasi isolata tra gli appelli contrari alla guerra scritti dai direttori dei maggiori quotidiani italiani.
E' stato anche condannato in Francia per violazione sul diritto d'autore. 




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