giovedì 10 aprile 2008

Voto, ma disgiunto



Beppe Grillo, chiede a squarcia gola di non votare in quanto queste elezioni sono incostituzionali perchè lo è il sistema elettorale. Chiede a tutti di esercitare il proprio diritto di poter non votare. 
Questa volta devo muovergli una critica, ogni studioso della politica sa, che il non voto non viene registrato come segno di protesta ma bensì come apatia politica ( disinteresse ).
Infatti la partecipazione politica, secondo i classici schemi, va dall'assunzione di una carica pubblica all'apatia, senza passare al non voto per protesta. Un'astensione al voto, di solito, è visto come un buon segno di democrazia e questo certo non è quello che Grillo e i suoi sostenitori vogliono, anche perchè, per interesse della casta, sarebbe l'informazione che arriverebbe.

Allora qualcuno si chiederà quale potrebbe essere una tecnica di voto per protestare. A loro aiuto arriva allora la proposta di Giovanni Sartori, il quale immagino che la maggior parte di voi non conosca. Sartori è uno dei politologi più autorevoli a livello mondiale, il quale tra le tante cose fa qualche editoriale sul Corriere della Sera. 

Bene Sartori propone sull'editoriale di oggi una riflessione su come poter votare ma nello stesso tempo non farlo. Riporto l'articolo:
Certo questa soluzione è solo per chi ha diritto di voto in Senato ma comunque qualcosa è per chi non voleva andare a votare per protesta. Buona scelta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

circa il voto disgiunto abbiamo postato qui:

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1683